top of page

Artemide Arte, alias Silvia Bacelli.
Solo dal Rinascimento in poi ha preso piede il protagonismo degli artisti.
L'espressione artistica, senza porre in primo piano la personalità dell'autore, è il principio motivazionale di Artemide.

Note Biografiche / Curriculum Vitae:

Artemide Arte, diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Milano. 
Entra a far parte del gruppo Sestante di Sesto San Giovanni, con cui partecipa a varie mostre collettive.
Parallelamente partecipa a collettive organizzate dall’Associazione del Naviglio Grande  Lamon (Libera Associazione Milanese Operatori Naviglio).
Si specializza con un corso di grafica e design visualizer alla Società Umanitaria di Milano, e approfondisce la tecnica e l’espressione del disegno con il fumettista e pittore Vincenzo Iannuzzi, in arte Janù.
Negli anni ‘90 collabora con vari pittori, come specialista in ritratti e arte sacra, per la realizzazione di lavori ad olio su commissione. 
Fino al 2006 incisioni e quadri ad olio, figurativi e astratti, di sua produzione, sono esposti nel locale La Concordia sul Naviglio Grande, e a partire dal 2007 nel Locale-Bar di Via Tiraboschi 4 a Milano, assieme alle opere dello scultore e illustratore Gianluca Froio. 
Ha assunto il nome d’arte di Artemide Arte, preferendo l’anonimato in controtendenza al protagonismo, che sfocia spesso nel culto della personalità dell’Artista.
Effettua su commissione una copia della Creazione di Adamo, di Michelangelo, in formato 140 X 80, per un appartamento privato.
Successivamente ha prodotto una serie di illustrazioni per il libro fantasy GalaKtrìl – lo scettro del potere cosmico di Cristian Haeven.
Attualmente sta lavorando alle illustrazioni di un saggio su Tolkien di prossima pubblicazione.

 

Note critiche: 

" Tutto correva così veloce che non mi accorsi del tempo............." Nella pittura figurativa di "Artemide" c'è un invito alla sosta. La tela diventa specchio della memoria e la creazione artistica assume le tonalità nostalgiche di una solitudine onirica. Quello di "Artemide" non è però un viaggio a ritroso, è piuttosto un salto continuo nel tempo per ricostruire, meticolosamente, i luoghi che la memoria ha conservato intatti. L'artista si ribella all'oblio del ricordo, che caratterizza il nostro tempo, la sua pittura risveglia pulsioni memoriali e ci pone di fronte al pericolo dell'"assenza" come dominatrice dell'esistenza. Quell'invito alla sosta si trasforma, così, in disperato appello alla ricerca di armonia temporale tra il divenire dell'individuo e il "farsi" della storia.
E. Moriello

PRESENTAZIONE DELL’ARTISTA

 

Artemide, vive e lavora a Milano; dopo il Liceo Artistico si è diplomata brillantemente all’Accademia di Belle Arti di Brera dove ha saputo cogliere l’insegnamento dei Classici coniugandolo con le suggestioni delle Avanguardie e con gli stimolo delle nuove tendenze.

Ne è risultato uno stile che si è evoluto ed è maturato nel tempo, concretizzandosi sempre più in rappresentazioni artistiche dove il Tempo e lo Spazio si dilatano per catturare l’osservatore e renderlo quasi parte dell’opera.

Il paesaggio, prediletto dall’artista, è nitido, dettagliato nei particolari, nei colori, nella luce e nelle ombre, in un’armonia che ne esalta l’apparente semplicità e la trasforma in un Archetipo libero da emozione e condizionamenti.

L’artista, nel suo eclettico sentire, spazia poi in tecniche e in soggetti diversi, dalla copia del Classico al personaggio Fantasy, ma senza perdere mai il suo personale registro della rappresentazione quasi Teatrale in cui l’attore diventa spettatore, in un coinvolgimento che non è mai diretto ma sempre mantenuto a distanza.

Questo sentire, infine, ha la sua firma nella non-firma; la scelta di uno pseudonimo, non è quindi un vezzo, ma sigillo della sua espressione artistica: l’opera acquista vita in sé, si proietta al di sopra dell’esistenza stessa, è mondo incantato e pietra di paragone per lo spettatore; l’artista arretra e lascia l’opera vivere di Vita Propria e di dialogare con chi gli si pone di fronte.

Simone B.

Note personali:

 

Nella mia pittura paesaggistica, si ricerca precisamente “l’assenza del tempo”.

Si vuole indurre tale idea tramite la scomparsa delle figure umane e l’uso di colori freddi, mitigando la staticità con la presenza dell’acqua, specchio mnemonico della realtà caotica.

Anche in alcuni ritratti si ricerca l’assenza del tempo nell’introspezione psicologica del soggetto, cercando quel quid “eterno” che ognuno ha (beh, quasi ognuno)...

bottom of page